Desidero raccontarvi una nostra breve storia che ci ha visti coinvolti in una esperienza nuova e molto importante per noi.
Mi chiamo Maria Cristina Grandi, io e mio marito Aldo Gottardo siamo decisamente una coppia fortunatamente ben assortita, che percorre fiduciosa i sentieri della vita, legati fin da giovanissimi da una vita vissuta insieme intensamente e uniti da una affinità spirituale e sentimentale.
Aldo è un uomo che è riuscito con impegno, caparbietà e serietà ad avere successo nella vita, assai stimato e benvoluto, io lavoro come impiegata, abitiamo tra Padova e Vicenza, nella nostra amata casa, con le nostre creature pelose ovvero Rose, Shary, e Camilla.
Come molti viviamo freneticamente questi vertiginosi ritmi di vita moderna, dove si lavora per consumare, ma ora complice per l’appunto la crisi, una nuova coscienza si va diffondendo “cambiare vita”, e così anche a noi capita qualche volta di avere lampi di lucidità, di guardare le cose dall’alto e di vedere come sono veramente.
Amanti dei viaggi, in passato a lungo abbiamo esplorato i paesi asiatici, ai quali ci lega un’attrazione profonda per la cultura e il pensiero filosofico e, sicuramente qualche seme ancora vitale sparso dal vento dell’altopiano Himalayano stava maturando i suoi frutti ……
Ad un certo punto della nostra “temporanea e quieta esistenza contaminata da una scadente qualità di vita, mi riferisco a stress, inquinamento, libertà ”, tutto l'universo cospirò affinché imprimessimo una svolta al nostro comportamento.
Fu così che cominciammo a desiderare una ipotetica realizzazione di sogni tenuti gelosamente nel cassetto. E dal momento che è proprio la possibilità di realizzare un sogno che rende la vita stimolante ed interessante, l’universo iniziò a scrivere sulla nostra rotta 'fortuna' e 'coincidenza'.
Guardavamo all’esistenza con occhi nuovi, il desiderio unito alla ragione motivavano il nostro agire umano, consapevoli che il cambiamento è un percorso, prima ancora che un risultato, in cui nulla è facile, ma niente è impossibile se animati da fede positiva.
Già “l'amore”. Questa forza selvaggia, questa energia allo stato puro che si manifesta anche nelle coincidenze della vita.
E così si può dire tutto ebbe inizio “casualmente” nell’assolato luglio 2012.
Mia sorella Valentina che vive e lavora a Firenze e di professione è una guida turistica, un dì mi telefonò come di rito per farmi gli auguri di buon compleanno.
In quell’occasione mi accennò a un piccolo podere in rovina, completamente da ristrutturare nella zona del Chianti classico, immobile ricevuto in eredità e messo in vendita da sua una cara amica.
Nonostante l’informazione mi avesse colpita alquanto (pensare alle dolci colline del Chianti classico fra Siena e Firenze era un’idea che apparteneva allo scrigno dei sogni, ma proprio perché si parlava del Chianti, obbiettivamente per la nostra famiglia sarebbe rimasta una chimera irraggiungibile ben custodita al suo interno), così che a tavola ne accennai appena ad Aldo.
Trascorse qualche settimana e a ferragosto mia sorella ci raggiunse per un saluto al lago di Garda, dove ci godevamo le nostre vacanze estive.
Quel giorno si chiacchierava spensieratamente all’ombra del portico, in totale relax e dopo aver pranzato, sorseggiando dell’ottimo e fresco Franciacorta, fatalmente si tornò a parlare di questo fondo sito nel comune di Radda in Chianti nella frazione della Badiaccia a Montemuro.
Valentina tessendo le lodi del luogo insistette affinché vi facessimo una breve visita.
Ricordo ancora le sue parole, affermò: è agosto ! Vi fate una bella gita in una terra incantevole, assaporate la squisita cucina toscana e poi ci fate un pensierino.
Fu proprio così (forse complici le bollicine?) che ebbe inizio l’avventura !!!!!
Dopo qualche giorno si visitò quindi Badia a Montemuro o secondo l’antico nome Badiaccia a Montemuro.
Si tratta di un insediamento abitativo risalente al Medio Evo, un piccolo borgo, una ricchezza identitaria dimenticata e non valorizzata e ovviamente, ci recammo al casale diroccato il cui nome storico, scoprimmo successivamente da remoti atti notarili era: “podere il poggetto”.
Vivemmo una Sosta Rigenerante, in un habitat autentico e di raro incanto e fascino dove ammirammo lo splendore delle antiche dimore toscane già reintegrate e qui testammo personalmente quanto beneficio si riversava nel nostro animo.
Potemmo ritrovare i ritmi sereni di una vita genuina ormai dimenticata, che di questi tempi ritorna ad essere di grande attualità e che rappresenta un valore inestimabile.
Di certo è un grande privilegio vivere a contatto con la natura in un borgo antico e ricco di tradizioni che ha saputo mantenere i ritmi di una volta, scanditi dal canto degli uccelli e dal suono delle campane, dove lo spazio tempo sembra non essere trascorso.
Uscire di casa in bicicletta o a piedi per fare la spesa o per rilassarsi passeggiando o pedalando lontani dal rumore e dal traffico delle automobili. Si tratta di sensazioni ed esperienze che in ben pochi posti è dato provare.
Sperimentammo quindi una consapevolezza nuova, profonda, che fece vibrare le corde argentee dei nostri sogni, come i fili in tensione che trattengono gli aquiloni che si librano nel cielo azzurro e terso.
Da qui nacque un dilemma, una decisione importante che Aldo ed io personaggi di questa storia dovemmo prendere. Si trattava di affrontare la reale fattibilità di un sogno, una sfida che ci colse di sorpresa, inaspettata anche se desiderata. Bisognava decidere se aprire quella porta o scappare a gambe levate…
Dovemmo provare a pensare come un’aquila che dall'alto della montagna può vedere come sia grande il mondo, e come siano ampi gli orizzonti. Comprendemmo che ognuno di noi ha un paio di ali, e solo chi sogna e osa impara a volare.
Come sempre siamo noi i protagonisti della nostra vita, e lottiamo per i nostri sogni accettando il fatto che si presentano sempre nel momento giusto.
Così alla fine decidemmo di iniziare la grande avventura !!!!!!!!!!!! E da un’ idea sogno in embrione, lentamente con amore e passione iniziammo a far sviluppare la nuova creatura/progetto per il futuro.
Unici per l’affetto, la pazienza e la professionalità la coppia di amici che ci hanno assistito in questo cammino, la cara Nadia con il marito Silvano, nostro consulente di fiducia per tutte le pratiche relative all’acquisto e agli interventi da eseguirsi per il recupero dell’antico complesso rurale del secolo XII, che in un futuro non troppo lontano ritornerà alla sua bellezza originaria, perfettamente integrato nell’ambiente e piacevolmente accogliente, adatto a coniugare il fascino e la bellezza delle antiche dimore rurali toscane e del sorprendente circostante paesaggio.
C’è un profondo pensiero del grande Shakespeare che ci aderisce e che condividiamo e
precisamente quando sostiene che “siamo fatti della stessa sostanza dei sogni”.
La realtà prima di divenire tale è nella nostra mente.
Quando il sogno diventa reale entra nelle nostre vite, le influenza,
le cambia diventando un tutt’uno con la nostra vita.
I nostri ringraziamenti a: Roberto Piva per la realizzazione del sito internet, Andrea Peruzzi per la ricerca storica, gli amici Cora' Silvano e Bollettin Nadia per la consulenza tecnica, Giulia Pandolfo per il reportage fotografico, Sandro Miranda per la traduzione e Elena Frasca Odorizzi per la creazione dello stemma di famiglia.
Cristina e Aldo,
Rose e Shary
Mi chiamo Maria Cristina Grandi, io e mio marito Aldo Gottardo siamo decisamente una coppia fortunatamente ben assortita, che percorre fiduciosa i sentieri della vita, legati fin da giovanissimi da una vita vissuta insieme intensamente e uniti da una affinità spirituale e sentimentale.
Aldo è un uomo che è riuscito con impegno, caparbietà e serietà ad avere successo nella vita, assai stimato e benvoluto, io lavoro come impiegata, abitiamo tra Padova e Vicenza, nella nostra amata casa, con le nostre creature pelose ovvero Rose, Shary, e Camilla.
Come molti viviamo freneticamente questi vertiginosi ritmi di vita moderna, dove si lavora per consumare, ma ora complice per l’appunto la crisi, una nuova coscienza si va diffondendo “cambiare vita”, e così anche a noi capita qualche volta di avere lampi di lucidità, di guardare le cose dall’alto e di vedere come sono veramente.
Amanti dei viaggi, in passato a lungo abbiamo esplorato i paesi asiatici, ai quali ci lega un’attrazione profonda per la cultura e il pensiero filosofico e, sicuramente qualche seme ancora vitale sparso dal vento dell’altopiano Himalayano stava maturando i suoi frutti ……
Ad un certo punto della nostra “temporanea e quieta esistenza contaminata da una scadente qualità di vita, mi riferisco a stress, inquinamento, libertà ”, tutto l'universo cospirò affinché imprimessimo una svolta al nostro comportamento.
Fu così che cominciammo a desiderare una ipotetica realizzazione di sogni tenuti gelosamente nel cassetto. E dal momento che è proprio la possibilità di realizzare un sogno che rende la vita stimolante ed interessante, l’universo iniziò a scrivere sulla nostra rotta 'fortuna' e 'coincidenza'.
Guardavamo all’esistenza con occhi nuovi, il desiderio unito alla ragione motivavano il nostro agire umano, consapevoli che il cambiamento è un percorso, prima ancora che un risultato, in cui nulla è facile, ma niente è impossibile se animati da fede positiva.
Già “l'amore”. Questa forza selvaggia, questa energia allo stato puro che si manifesta anche nelle coincidenze della vita.
E così si può dire tutto ebbe inizio “casualmente” nell’assolato luglio 2012.
Mia sorella Valentina che vive e lavora a Firenze e di professione è una guida turistica, un dì mi telefonò come di rito per farmi gli auguri di buon compleanno.
In quell’occasione mi accennò a un piccolo podere in rovina, completamente da ristrutturare nella zona del Chianti classico, immobile ricevuto in eredità e messo in vendita da sua una cara amica.
Nonostante l’informazione mi avesse colpita alquanto (pensare alle dolci colline del Chianti classico fra Siena e Firenze era un’idea che apparteneva allo scrigno dei sogni, ma proprio perché si parlava del Chianti, obbiettivamente per la nostra famiglia sarebbe rimasta una chimera irraggiungibile ben custodita al suo interno), così che a tavola ne accennai appena ad Aldo.
Trascorse qualche settimana e a ferragosto mia sorella ci raggiunse per un saluto al lago di Garda, dove ci godevamo le nostre vacanze estive.
Quel giorno si chiacchierava spensieratamente all’ombra del portico, in totale relax e dopo aver pranzato, sorseggiando dell’ottimo e fresco Franciacorta, fatalmente si tornò a parlare di questo fondo sito nel comune di Radda in Chianti nella frazione della Badiaccia a Montemuro.
Valentina tessendo le lodi del luogo insistette affinché vi facessimo una breve visita.
Ricordo ancora le sue parole, affermò: è agosto ! Vi fate una bella gita in una terra incantevole, assaporate la squisita cucina toscana e poi ci fate un pensierino.
Fu proprio così (forse complici le bollicine?) che ebbe inizio l’avventura !!!!!
Dopo qualche giorno si visitò quindi Badia a Montemuro o secondo l’antico nome Badiaccia a Montemuro.
Si tratta di un insediamento abitativo risalente al Medio Evo, un piccolo borgo, una ricchezza identitaria dimenticata e non valorizzata e ovviamente, ci recammo al casale diroccato il cui nome storico, scoprimmo successivamente da remoti atti notarili era: “podere il poggetto”.
Vivemmo una Sosta Rigenerante, in un habitat autentico e di raro incanto e fascino dove ammirammo lo splendore delle antiche dimore toscane già reintegrate e qui testammo personalmente quanto beneficio si riversava nel nostro animo.
Potemmo ritrovare i ritmi sereni di una vita genuina ormai dimenticata, che di questi tempi ritorna ad essere di grande attualità e che rappresenta un valore inestimabile.
Di certo è un grande privilegio vivere a contatto con la natura in un borgo antico e ricco di tradizioni che ha saputo mantenere i ritmi di una volta, scanditi dal canto degli uccelli e dal suono delle campane, dove lo spazio tempo sembra non essere trascorso.
Uscire di casa in bicicletta o a piedi per fare la spesa o per rilassarsi passeggiando o pedalando lontani dal rumore e dal traffico delle automobili. Si tratta di sensazioni ed esperienze che in ben pochi posti è dato provare.
Sperimentammo quindi una consapevolezza nuova, profonda, che fece vibrare le corde argentee dei nostri sogni, come i fili in tensione che trattengono gli aquiloni che si librano nel cielo azzurro e terso.
Da qui nacque un dilemma, una decisione importante che Aldo ed io personaggi di questa storia dovemmo prendere. Si trattava di affrontare la reale fattibilità di un sogno, una sfida che ci colse di sorpresa, inaspettata anche se desiderata. Bisognava decidere se aprire quella porta o scappare a gambe levate…
Dovemmo provare a pensare come un’aquila che dall'alto della montagna può vedere come sia grande il mondo, e come siano ampi gli orizzonti. Comprendemmo che ognuno di noi ha un paio di ali, e solo chi sogna e osa impara a volare.
Come sempre siamo noi i protagonisti della nostra vita, e lottiamo per i nostri sogni accettando il fatto che si presentano sempre nel momento giusto.
Così alla fine decidemmo di iniziare la grande avventura !!!!!!!!!!!! E da un’ idea sogno in embrione, lentamente con amore e passione iniziammo a far sviluppare la nuova creatura/progetto per il futuro.
Unici per l’affetto, la pazienza e la professionalità la coppia di amici che ci hanno assistito in questo cammino, la cara Nadia con il marito Silvano, nostro consulente di fiducia per tutte le pratiche relative all’acquisto e agli interventi da eseguirsi per il recupero dell’antico complesso rurale del secolo XII, che in un futuro non troppo lontano ritornerà alla sua bellezza originaria, perfettamente integrato nell’ambiente e piacevolmente accogliente, adatto a coniugare il fascino e la bellezza delle antiche dimore rurali toscane e del sorprendente circostante paesaggio.
C’è un profondo pensiero del grande Shakespeare che ci aderisce e che condividiamo e
precisamente quando sostiene che “siamo fatti della stessa sostanza dei sogni”.
La realtà prima di divenire tale è nella nostra mente.
Quando il sogno diventa reale entra nelle nostre vite, le influenza,
le cambia diventando un tutt’uno con la nostra vita.
I nostri ringraziamenti a: Roberto Piva per la realizzazione del sito internet, Andrea Peruzzi per la ricerca storica, gli amici Cora' Silvano e Bollettin Nadia per la consulenza tecnica, Giulia Pandolfo per il reportage fotografico, Sandro Miranda per la traduzione e Elena Frasca Odorizzi per la creazione dello stemma di famiglia.
Cristina e Aldo,
Rose e Shary